Parole e cose:

itinerari etnolinguistici
tra Piemonte e Romania

Immagini e oggetti
della tradizione popolare romena

1° dicembre 2022-5 gennaio 2023

Archivio di Stato di Torino - Sezioni Riunite,
Via Piave 21, Torino

Portone contadino. Disegno realizzato da Costică Zamora, seminarista (Frâncești, Gorj, 1927). Quaderno 44, Questionario II. La casa, Fondo Questionari del Museo della Lingua Romena

La mostra  intende offrire un percorso iconografico nella vita romena di villaggio della prima metà del Novecento, illustrata da fotografie e disegni tratti da importanti fondi d’archivio provenienti dalla Romania e accompagnata da manufatti appartenenti a collezioni presenti sul territorio della Città di Torino. L’obiettivo è testimoniare, attraverso immagini e oggetti, l’importanza della tradizione contadina nello spazio romeno e il suo perdurare come elemento cardine del patrimonio culturale fino ai giorni nostri, al di là dei cambi di regime, dei rivolgimenti socio-economici, delle migrazioni.

Il tragitto espositivo si snoda lungo un percorso circolare che procede idealmente dalla casa contadina, dalla sua struttura fino agli interni, arredati con i prodotti di mestieri tradizionali come la ceramica e soprattutto la filatura, per arrivare ai suoi abitanti, con i loro abiti, costumi e usanze, tra cui le tradizioni delle festività pasquali e natalizie.


La documentazione iconografica esposta rappresenta una selezione dei materiali di due mostre che hanno avuto luogo nel 2022 a Cluj-Napoca (Romania): Cuvinte și lucruri”. Desenele corespondenților la anchetele lingvistice indirecte ale Muzeului Limbii Române [“Parole e cose”. Disegni dei corrispondenti alle indagini linguistiche indirette del Museo della Lingua Romena], a cura di C.M. Berindei, presso il Museo Etnografico della Transilvania, e Atlasul lingvistic român: pagini de arhivă. Secvențele constituirii unui fond documentar unic pentru limba și cultura română [L’Atlante Linguistico Romeno: pagine d’archivio. Sequenze dell’istituzione di un fondo documentario unico per la lingua e la cultura romena], a cura di V.A. Vlasin e G.V. Adam, presso la Biblioteca dell’Accademia Romena-Filiale di Cluj-Napoca, integrata con materiali di interesse romeno provenienti dall’archivio dell’Atlante Linguistico Italiano.

In particolare, le fotografie sono state scattate nel corso delle inchieste etnolinguistiche svolte tra il 1930 e il 1938 in varie località della Romania e nei territori romenofoni situati al di fuori dei confini nazionali per l’Atlante Linguistico Romeno (ALR), di cui la mostra ospita in esposizione un volume. Si tratta di un’opera promossa dal linguista romeno Sextil Puşcariu (1877-1948) per raccogliere una ricca e autentica documentazione del tessuto dialettale romeno e della cultura materiale ad esso collegata, in modo da rendere evidenti le correlazioni tra denominazioni e referenti oggettuali. Un atlante linguistico è infatti una raccolta di carte linguistiche che riproducono, in corrispondenza delle località in cui è stata svolta l’indagine, la risposta dialettale fornita dall’intervistato in merito alla parola o alla frase riprodotte nel titolo delle carte e precedentemente ordinate in un questionario appositamente predisposto per lo svolgimento delle inchieste. 

Donna che fila. ALR II, punto 728 Gura Sărății, distretto di Buzău, 1937

Erpice (Şuşnieviţa/Šušnjevica/Valdarsa, Croazia, 25 gennaio 1932), foto di Ugo Pellis. Archivio ALI 

Le immagini dell’ALR sono arricchite da alcune fotografie scattate negli anni Trenta del Novecento nel corso delle inchieste etnolinguistiche condotte nelle comunità romenofone dell’Istria (gli istroromeni), allora appartenente al Regno d’Italia, dall’Atlante Linguistico Italiano (ALI), un progetto di ricerca analogo a quello romeno avviatosi a Torino negli anni Venti sotto la direzione del linguista Matteo Bartoli (1873-1946).

Infine i disegni abbinati agli scatti fotografici sono stati raccolti nel corso delle inchieste etnografiche promosse nel periodo interbellico dal Museo Etnografico della Transilvania (MET) (dai cui archivi la mostra ospita alcuni disegni relativi alle usanze natalizie) e di quelle linguistiche svolte tra il 1922 e il 1937 dal Museo della Lingua Romena—l’attuale Istituto di Linguistica e Storia Letteraria “Sextil Pușcariu” dell’Accademia Romena, Filiale di Cluj-Napoca—in vista della progettazione dell’ALR. Oltre a rivelare l’indiscutibile talento artistico di alcuni dei loro autori, essi rappresentano una preziosa fonte di documentazione sulle tecniche di costruzione, sulla struttura, sulla composizione e sull’uso di alcuni oggetti tradizionali.

Telaio. Disegno realizzato da Marioara Mateiu, studentessa (Hidiș, Bihor, 1929). Quaderno 123, Questionario III. Il filo, Fondo Questionari del Museo della Lingua Romena.

Alcune di queste peculiarità tecniche e artistiche possono essere colte ‘dal vivo’ osservando i numerosi manufatti originali che arricchiscono e corredano le sezioni della mostra, provenienti dal ricco fondo raccolto da padre Lucian Roșu (1968-2020) e oggi in possesso del Centro Culturale ed Etnografico dei Romeni a Torino, presso la Parrocchia ortodossa romena di Santa Croce.

Collabora all’iniziativa la Rete Italiana di Cultura Popolare (Torino), presente con una postazione del progetto Dona la voce, dove i visitatori possono leggere nella propria lingua madre o nel proprio dialetto una poesia, un racconto, una filastrocca: ogni donazione geolocalizzata contribuisce a costruire una mappa della memoria sonora e costituisce una piccola azione di cura nei confronti di quell’immenso patrimonio che è la diversità linguistica, dando luogo ad una partecipazione emotiva che proviene dal basso.

La presentazione in un unico contesto espositivo di materiali provenienti da archivi e collezioni romene e piemontesi non solo rinnova simbolicamente le strette relazioni, scientifiche, istituzionali e personali intercorse fin dalla loro fondazione tra l’Atlante Linguistico Romeno e l’Istituto torinese dell’Atlante Linguistico Italiano e i loro principali ricercatori sul campo, Sever Pop (1901- 1961) e Ugo Pellis (1882-1943), che lavorarono congiuntamente proprio in occasione delle inchieste istroromene e di cui la mostra ospita due foto (quella del romeno Pop appartenente all’ALI e quella dell’italiano Pellis proveniente dall’ALR), ma si innesta su una lunga e fertile tradizione di scambi culturali tra il Piemonte  e la Romania, in particolare attraverso l’Università di Torino

Questa tradizione risale quantomeno alla fondazione, grazie all’azione del poeta e uomo politico romeno Vasile Alecsandri (1821-1890), della prima cattedra universitaria italiana di Lingua e Letteratura romena nel 1863 (la prima in assoluto in un paese non abitato all’epoca da minoranze romene), tenuta dal filologo e uomo politico risorgimentale Giovenale Vegezzi-Ruscalla (1799-1885), ed è proseguita nel Novecento con la Cattedra di Lingua e Letteratura romena presso l’allora Facoltà di Lettere e Filosofia, poi passata alla Facoltà e quindi al Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne.

Questo antico e duraturo legame accademico ha acquisito negli ultimi decenni nuove dimensioni in virtù della presenza sul territorio della Regione Piemonte e della Città di Torino di una delle comunità romene della diaspora postsocialista più importanti a livello nazionale e internazionale. Da questo punto di vista, la mostra vuole essere una testimonianza e un riconoscimento della presenza e dell’importanza della comunità romena piemontese e torinese nonché fattore di diffusione della conoscenza di alcuni aspetti fondamentali dell’eredità culturale dello spazio romeno legati alla cultura rurale tradizionale, in cui molti esponenti di questa comunità ancora affondano le proprie radici o alla quale sono legati da memorie famigliari, non dissimili—nella loro essenza—da esperienze analoghe radicate nella memoria e nel vissuto di molti concittadini italiani.

Archivio di Stato di Torino
Sezioni Riunite,
Via Piave 21, Torino

ORARIO DI APERTURA
DICEMBRE 2022


lun 9.00-14.00

mar 9.00-13.00; 14.00-18.00

mer 9.00-14.00

giov 9.00-13.00; 14.00-18.00

ven 9.00-14.00


Per l’orario di apertura del mese di gennaio 2023 consultare il sito www.archiviodistatotorino.beniculturali.it 

Con la partecipazione

dell’Archivio di Stato di Torino (Ministero della Cultura, Direzione Generale Archivi),

dell’Istituto di Linguistica e Storia letteraria “Sextil Pușcariu” (Accademia Romena, Filiale Cluj-Napoca),

dell’Istituto dell’Atlante Linguistico Italiano (ALI) (Torino),

del Museo Etnografico della Transilvania (Cluj-Napoca),

del Centro Culturale ed Etnografico dei Romeni a Torino (Torino) e

della Rete Italiana di Cultura Popolare (Torino).

Con il patrocinio oneroso

del Consiglio Regionale del Piemonte.